Salvatore della Villa e la OLeS, un rapporto di amicizia e stima
Salvatore della Villa incontra la OLeS in occasione dello spettacolo Tuttifäntchen una partitura di una favola natalizia di Hindemith che ha una voce narrante nella cui veste l’Orchestra lo coinvolge. Ma in realtà la conoscenza con molti dei Maestri affonda le radici nel tempo dello studio dell’attore in conservatorio. Della Villa però ama recitare e il violino passa in quel momento in secondo piano. “Recitare significa rispondere a una chiamata. E’ realmente, a mio modo di vedere, una vocazione. Alla fine realizzi che è una cosa che in qualche modo hai sempre fatto, ha sempre attraversato la tua vita e, alla fine, diventa la tua vita, la tua quotidianità”. La voce narrante di Tuttifäntchen di Histoire du Soldat, della Oles, in questo spettacolo, “Volgendo la mente”, è la voce in primo piano assoluto insieme a quella di Vanessa Gravina. Il sodalizio continua perché la OLeS sarà la “voce” musicale che sosterrà l’impianto della recitazione dedicato al grande teatro di tutti i tempi.
Salvatore della Villa ha debuttato come attore a Torino nel ’94, nel Bonaventura di Franco Passatore, che è stato uno dei suoi maestri come lo è stato un altro grande del teatro italiano, Iginio Bonazzi. “Ho avuto l’enorme fortuna di incontrare personaggi importanti che mi hanno formato e che mi hanno messo in condizione di fare di questa strada la mia scelta. Ho recitato e recito in Italia ma anche all’estero. Bellissime esperienze le ho vissute a Salisburgo, Vienna, Berlino , qui in particolare ricordo lo spettacolo “Incantesimi” tratto dalle fiabe di Italo Calvino, ma altrettanto belle le opportunità avute in Italia. Mi sono trovato ad avere a che fare con Raf Vallone, con Anna Mazzamauro, e altri grandi nomi del teatro italiano. Altre esperienze sono state il cinema, televisione. Di certo non ho avuto un percorso tradizionale ma ho ottenuto quello che volevo. Certo, mi piace il ritorno periodico a casa, qui nel Salento, a Galatone dove mi hanno affidato la direzione del Teatro comunale, ma anche a Maglie e Lecce dove ho due ulteriori sedi della mia scuola di recitazione”. Della Villa intanto ha ripreso anche a studiare il violino, finalizzando questo studio alla recitazione: “ Sì, studio con Stefan Biro. Io credo che un attore prima ancora di essere attore debba essere musicista. Questo perché la parola è essa stessa suono. Il suono in un gigante come Dante, ad esempio, è tutto: in quel suono c’è la musicalità che sottende l’intera costruzione delle terzine”.
Questa musicalità sarà leggibile nello spettacolo 𝐐𝐮𝐢 𝐯𝐨𝐥𝐠𝐞𝐧𝐝𝐨 𝐥𝐚 𝐦𝐞𝐧𝐭𝐞 attraverso la tessitura narrativa e la regia di Livio Galassi, che porterà lo spettatore attraverso secoli di teatro e arte drammaturgica, dall’Orestea di Eschilo ai classici shakespeariani Riccardo III e La Bisbetica Domata, fino ad arrivare al contemporaneo Caligola di Albert Camus, passando per Dante Alighieri e Luigi Pirandello. Le musiche originali di Gianluigi Antonaci sono affidate all’esecuzione dell’ensemble da camera dell’Orchestra sinfonica di Lecce e del Salento. “Una sorta di antologia per voce e musica che sceglie testi strutturati secondo le tematiche che attraversano la vita dell’umanità di tutti i tempi: passione, amore, repulsione, pazzia. Dialoghi esistenziali che vedono l’Uomo al centro e che non mancheranno di stimolare la riflessione personale dello spettatore”.
Le musiche originali sono di Gianluigi Antonaci, compositore leccese. “Sarà la Oles, a parti invertite, quindi, a sottolineare la narrazione attraverso queste partiture. Il rapporto l’orchestra sinfonica di Lecce e del Salento, realtà da tutelare e proteggere perché risorsa del Territorio, nasce casualmente, come sempre avviene. C’era la necessità di una voce narrante e così ci si è incontrati ancora una volta, sebbene, come già detto, la relazione personale con molti dei musicisti ha radice nella frequentazione comune del Conservatorio. La Oles – conclude Della Villa – è una perla preziosa da tutelare e sostenere. Non bisogna disperderne le energie, sono tutti professionisti di grande valore. Ed è bellissimo che oggi sia anche completamente gestita dagli stessi musicisti, da una parte di loro, ritengo sia molto importante perché le problematiche sono note dal profondo del vissuto professionale quotidiano ( a cura di ComunicazioneOles)