Sperimentazione e Identità Musicale: la OLeS incontra Paolo Rotili
Maestro le chiediamo di parlarci della sua composizione del concerto per Pianoforte e Orchestra. Come nasce e quali sono le caratteristiche che ritiene di evidenziare in vista della prossima esecuzione a opera di Arciuli e della Oles
“Il “Concerto per pianoforte e orchestra – omaggio a Schumann e Chopin” è un tributo a questi due giganti della musica e un atto d’amore per il romanticismo musicale. È articolato in 5 parti senza soluzione di continuità: preludio, Schumann, intermedio, Chopin e finale. Ho scritto più volte rifacendomi a musiche di altri compositori. Il modo di ricordarli è prendere dalla loro musica elementi tecnici, idee musicali, concezioni poetiche, che mi sembrano ancora oggi produttivi. La memoria della loro musica è più o meno evidente, ma cerco sempre di ‘rispettare’ l’oggetto della memoria”.
La musica in Italia è ancora non per tutti. Lei ha diretto conservatori, è sempre stato protagonista nelle Istituzioni. Data l’alta valenza formativa e culturale della musica, cosa farebbe per farla diventare una disciplina da esercitare da parte di tutti in ogni fase della vita
“La musica è un’arte diffusissima, con modalità diverse , è ovvio, nella vita di ognuno di noi, ma è in ogni modo importante. La verità è che la si pratica poco, la si ascolta molto, ma siamo analfabeti musicali. Non costa molto studiarla, ma per far sì che vi sia una alfabetizzazione di massa si dovrebbe farla studiare nella scuola, sin dalla primaria. Leggere la musica, saper suonare, anche male, uno strumento, sapere che la musica ha una storia del tutto simile alla letteratura e all’arte visiva, darebbe grande impulso alla sua conoscenza e, credo fermamente, migliorerebbe la qualità della vita di ciascuno di noi”.
Lei come “ha incontrato” la musica?
“Ho incontrato la musica in modo molto semplice e in qualche senso banale. I miei genitori, non musicisti, ma che la amavano, per completare la mia formazione, mi hanno fatto prendere delle lezioni. Da allora, non so perché, non me ne sono più staccato”
(Testo raccolto a.c. di Loredana Di Cuonzo)